lunedì 8 novembre 2010

Alluvione in Veneto: tutti che dicono “chissene”



Perdonate la vicinanza empatica e solidale verso questa situazione, ma credo che una riflessione sia d’obbligo. Parte del Veneto è in ginocchio: una terra fatta di campi, bestiame, agricoltura, allevamento. Una terra che, per certi versi, è rimasta “indietro” di trent’anni e che, per altri, è avanti di cinquanta. Sì, perché in Veneto tanti continuano a fare quel lavoro che un tempo era di moda anche in tanti altri luoghi d’Italia. Ma lo fanno con più tecnologia, capacità, studio e bla bla bla. Un paesaggio che non ha nulla da invidiare a nessun altro luogo d’Italia e dove qua e là si possono scorgere pezzi di storia da vivere.

Dopo l’acqua venuta dal cielo nei giorni scorsi, c’è chi non ha più niente. Non ha più l’attività fatta di sacrifici, di difficoltà e di godimento (che per un po’ non ci sarà più). C’è gente che piange una casa allagata, una fattoria distrutta, un vigneto andato a puttane, il lavoro di intere generazioni distrutto e tutto da ricostruire.

Ma di questo si importano in pochi. Personalmente, sono la prima romantica che quando il TG5 fa una sottoscrizione telefonica prende in mano il cellulare e manda un messaggino per i terremotati dell’Aquila e per tutti i disastrati d’Italia. Non fosse altro perché la fortuna per ora non mi include in questa cerchia e- lo dico sinceramente - mi sento in debito con lei.

Ancora non ho sentito, però, che qualcuno sottoscrive qualcosa per il Veneto. Come se il Nord Est Italia non esistesse. Come se il ricco Nord non fosse meritevole di solidarietà. Come se il Veneto, oggi, non facesse parte dell'Italia.

Ebbene, di che cosa è figlio questo atteggiamento? Del nordismo accentuato e forte dei “faso tuto mi”? Come dire: in Veneto in tanti votano Lega, non vogliono lo Stato italiano, romano e tutto il resto. E che si arrangino, quindi…
E’ così?  E' questa la vendetta? Allora 1-0 per gli statali distratti.

Ma se il Veneto è da una vita che vorrebbe staccarsi dal resto d’Italia, oggi qualcuno sta alimentando le sue motivazioni, giuste o sbagliate che siano. Verrebbe da dire: quando una Regione del Nord ha bisogno dello Stato, voi italiani che fate? Manco la guardate? "Italia sì, Italia no" diceva Elio: "Italia, purtroppo sì" potrebbero rispondere i veneti. Ma visto che è Italia, magari buttarci un occhio profondo non guasterebbe. Allora 1-1. Palla al centro.

I vicentini minacciano lo sciopero delle tasse: potrebbe essere altrimenti? Il Veneto le paga le tasse? Sì. E nessuno li caga nel momento del bisogno: non li caga Fini – come ha suggerito Dario Di Vico del Corriere – non li guarda Bersani e neanche il giovane Renzi.

Risultato finale: 2-1 per il Veneto. Per una Regione che ha sempre lavorato, non ha mai chiesto niente a nessuno e che anche quando qualcosa le dovesse essere dato di default, ecco che nessuno le tende una mano. Perché è una Regione ricca. Agricola e ricca. D’altronde, è una colpa essere riusciti a costruire qualcosa nelle ultime mille generazioni, giusto? E, d’altronde…che ci dovete fare?

Parliamoci chiaro: se quello che è successo nelle province del Nord Est fosse accaduto più in giù di qualche parallelo, la D’Urso avrebbe fatto collegamenti 24 ore su 24, i vari TG avrebbero mandato in sovrimpressione i numeri per dare due euro e Silvio Berlusconi sarebbe volato con un jet privato a monitorare la situazione. 
E questo non è razzismo, nordismo. No, cari miei. E' un'ipotesi più che plausibile, fondata su dati storici e recenti.
Lasciati soli dallo Stato, dai media, dalla società.

Che resta da dire? Tanto il Veneto farà come al solito: si rimboccherà le maniche e in silenzio manderà a cagare ancora tutti quanti per poi tornare alla vita di sempre (un giorno). Nella speranza che non piova.

8 commenti:

  1. Cara Elena, anche a me ha dato molto fastidio la mancaza attenzione dei mass media all'alluvione nel vicentino. Proprio in questi giorni è uscito un libro di Stefano Lorenzetto sui veneti (guarda te se mi devo mettere a fare reclame al libro di un giornalista de "Il Giornale"). Comunque la tesi di fondo la condivido: pregiudizio. C'è un pregiudizio, fortissimo e aumentato negli ultimi 20 anni, di buona parte d'Italia contro il Veneto e il Nord Est in generale. Ha superato in questi ultimi anni pure quello verso i "terroni". Vai al Sud o anche solo a Roma, e inizia a parlare del NordEst.
    "Il Veneto? Lì sono tutti razzisti, ignoranti, parlano solo dialetto e non sanno l'italiano. Votano tutti Lega, odiano gli extracomunitari, sono tutti ubriaconi e sanno solo bestemmiare. Sono dei bifolchi arricchiti, che avranno pure i soldi ma vivono nell'ignoranza più totale".
    Questo è quello che sentirai. Di Venezia si può parlare, ma guai a citare TREVISO, VICENZA, VERONA. Oggettivamente, se vai nei paesini di provincia trovi giovani che tra loro parlano dialetto, che hanno un diplomato ogni 5 e che lavorano mediamente da quando avevano 17-18 anni. E' una terra nobilissima, che a mio avviso farebbe bene a spingere sul tasto autonomista. E quest'indifferenza italiota può portare ad aumentare la voglia di indipendenza (oltre che i voti alla Lega). Hanno pure un governatore che, pur nelle distanze ideologiche, io stimo e non poco: Luca Zaia. E' una terra che vede i vicini trentini e friulani pagare molte meno tasse. Ci credo che hanno le palle girate verso Roma! Hanno cultura, storia, arte e buon cibo. Si sono rialzati dalle alluvioni del Polesine, del Vajont: si rialzeranno anche qui. Con la voglia di fare e di lavorare che è tipica di quella terra. Io, da lombardo, invidio un po' il Veneto. Più unito, con maggiore spirito di comunità. Basta andare aldilà dell'Adda, a Bergamo o a Brescia per sentire puzza di Veneto. Qui nella provincia milanese, con la mentalità brianzola più becera, guardiamo alla nostra casa, alla nostra auto e al nostro conto in banca. E ci dimentichiamo di essere comunità, preferendo la tv alla compagnia in piazza o al bar. Per questo il Veneto è più avanti. Non basta la voglia di fare (che c'è qua come là), ci vuole anche la voglia di essere (e quella c'è solo in Veneto).

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  2. Grazie per il commento, Leo, mi trovi d'accordo. Sull'opinione che si ha dei veneti, solo una cosa: se ognuno si guardasse allo specchio, ci sarebbero meno idiozie da dire e più ragionamenti intimi da fare!

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  3. Penso che abbiate detto già tutto voi e da Caratese trasferito da oramai 13 anni in Veneto non posso che confermare quanto detto, dalla prima all'ultima parola.
    Mi sento solo di ribadire e precisare un punto che TUTTA italia (e scrivendolo in minuscolo viene fuori il Veneto che oramai si è impossessato di me) sottovaluta: i veneti sono veramente razzisti, ma non verso lo straniero ma verso chi viene meno allo spirito di sacrificio che unisce questo popolo, chi non rispetta questa terra, chi non rispetta i suoi abitanti.
    Nel concetto standard di razzismo, odio incondizionato dello straniero, tutti si sbagliano.
    Il Veneto è una regione di confine con l'est, gli stranieri ci sono da più tempo, lavorano, vivono e la convivenza è buona...a patto che tu stranieri, milanese compreso, ti comporti da Veneto.
    ovviamente non è tutto rose e fiori ma certo e meglio di quanto venga dipinto da media e opinione pubblica.
    In questi giorni abbiamo visto vicentini, moldavi, rumeni, padovani, rovigotti, magrebini, veronesi, bellunesi, veneziani e marocchini, lavorare tutti fianco a fianco per far vedere che non abbiamo bisogno dell'aiuto di nessuno
    e vi assicuro che la rabbia in questi giorni verso il resto dell'italia e veramente tanta, più di quanto voi possiate immaginare e la rabbia è di chi non è stato coinvolto perché chi ha la casa, l'azienda o il campo sott'acqua in questo momento non ha il tempo di arrabbiarsi o di piangersi addosso perché sta lavorando!
    Poi...questa stronzata del ricco nord-est...scusatemi lo sfogo ma è una cosa che mi fa inviperire, se c'è un datore di lavoro (e che questo non significa certo che sia ricco) devono esserci anche dei dipendenti, di conseguenza non tutti sono "ricchi".
    E se davvero fossero tutti ricchi perché il mondo non si è ancora trasferito in Veneto?

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  4. Chiosa finale che parla da sola. Grazie Simo!

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  5. Ciao, sono capitato qui per caso.

    Sono veneto al 100% vengo dalla provincia di Treviso, che con ben sapete di quelle venete è la più "leghista" e di conseguenza è quella considerata più razzista, ignorante e piena di ricchi furbi.

    Sono contento che finalmente ci sia qualcuno che ha il coraggio di dire che anche il mio popolo ha delle ottime qualità da mostrare agli italiani, e che non siamo razzisti ma semplicemente arrabbiati per tutto quello che subisce questo popolo da 150 anni ormai.

    Chi parla male e da fuori, parla solo a luoghi comuni, ignorando che si lamenta dei veneti esattamente per lo stesso motivo.
    Chi conosce veramente il mio popolo sa che di che pasta siamo fatti e non riesce a parlar male. Come ovviamente c'è tanta brava gente anche nel resto d'Italia.

    Ovviamente le mele marce si trovano ovunque, e ce ne sono molte anche di venete.

    P.S. La lega con i veneti non centra nulla, semplicemente è il partito che più si avvicina ai loro ideali. Tant'è che qui ci sono africani leghisti alle manifestazioni e sento veneti che votano PD urlare "ROMA LADRONA !!"

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  6. Ciao Ivan, grazie per il tuo commento...
    Che dire? Forse i pregiudizi ci sono ovunque, ma qui si tratta di cultura politica e sociale: trattare diversamente una tragedia a seconda del luogo è una cosa inammisibile, molto più che farsi scappare due parolacce (anche offensive) verso chi è diverso da noi. Almeno...io la penso così! Grazie ancora!

    Ele

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  7. Vista l'occasione e la tragedia, vi dico un detto veneto: "iutete che te iute" trad. "aiutati che ti aiuto".

    Significa che il primo a dover rimboccarsi le maniche dopo una tragedia, è la vittima direttamente interessata.
    Se si darà da fare e dimostra la buona volontà, troverà aiuto e appoggio da tutti.
    Se piange e aspetta l'aiuto, questo non arriverà mai.

    Con questo ti saluto e speriamo tutto vada bene :)

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  8. brescia e bergamo puzzano di veneto perché facevano parte della serenissima assieme ai veneti.

    sono 1100 anni di storia, i 150 dell'italia ci fanno un baffo

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