martedì 19 ottobre 2010

Cori razzisti: che palle infinite!


Scusate, ma proprio non ne ho più. Non ne ho più di sentire sempre la solita solfa di gente che urla “buuuuuuuu” ad un giocatore di colore. Ne ho piene le ciuffole. Sul corriere.it di oggi, c’è l’ennesimo pezzo sulla questione. Lo riporto, visto che non è lunghissimo: 

“Il giudice sportivo ha deciso di comminare un'ammenda da 25.000 euro al Cagliari a causa dei cori razzisti rivolti dai tifosi sardi al giocatore dell'Inter, Eto'o. Domenica, l'arbitro Tagliavento, aveva interrotto per alcuni minuti la sfida tra rossoblù e nerazzurri in seguito ai 'buu' piovuti dalle tribune del Sant'Elia all'indirizzo dell'attaccante camerunense. La sentenza, secondo il Codacons, «è ridicola ed offensiva». «Dov'è finita la tanto decantata tolleranza zero?» si domanda il presidente Marco Maria Donzelli. «Non dare la sospensione del campo, neanche per una giornata, significa permettere i cori razzisti. 25.000 euro non sono una sanzione per una società di serie A, sono briciole, che peraltro non toccano chi ha fatto quei cori razzisti» ha proseguito Donzelli. «Questa sentenza è l'ennesima dimostrazione che non ci si può fidare della »giustizia« sportiva. Per questo chiediamo l'intervento del ministro degli Interni»Il Codacons chiede, ad esempio, che, in caso di cori razzisti, a fronte di un referto arbitrale che attesti la tifoseria colpevole, scatti, anche per la società in trasferta: partita persa a tavolino, multa alla società pari all'incasso della serata e sospensione del campo per una giornata”.

Ora, mi piacerebbe capire che cosa spinge una persona che va allo stadio a fare sto verso che, a quanto pare, dà molto fastidio alle persone di colore. Dico io: passi il “vaffa”, il “pezzo di m…”. Passino non tanto perché sia un elegante visione dei giorni nostri, no di certo.
Ma passino, perché sono insulti gratuiti che iniziano e finiscono nell’arco di un secondo. Il “buuuuuuuu” dà fastidio perché rimane addosso. Sulla pelle di chi lo subisce. Perché quando uno torna a casa e pensa: “Mi ha detto pezzo di m…” ci passa sopra, ma sentirsi dire “sporco n….”, piuttosto che sentirsi insultare violentemente per la propria origine o provenienza è fastidioso perché colpisce le razze, le famiglie, le genti.

Insomma, qualche anno fa certe delicatezze e sensibilità non erano diffuse. Si pensava che buttare fuori dal finestrino una bottiglia di vetro fosse solo maleducazione. Invece oggi si sa che questo si chiama “Attentato alle famiglie di domani”.

Qualche anno fa, “sporco n…” era un insulto come un altro. Oggi, abbiamo appurato che provoca un’offesa superiore alla media, che fa male. Perché andare avanti ancora? E se tanto sto Eto’ vi dà fastidio, ditegli “interista di m…”. Si metterà a ridere.

Tanto per non essere tacciata di essere spudoratamente interista: Zoro ebbe le palle tanti anni fa, quando proprio contro l’Inter si fermò con la maglia giallo-rossa del Lecce perché offeso dai cori razzisti. Ebbe il coraggio di dire: “Ma andate a fan….voi”.

Chiudo con una piccola provocazione nella speranza di strappare un sorriso. Uomini di colore sui campi di pallone, dico a voi: la prossima volta che qualcuno vi urla un “buuuuuuu”, tiratevi giù i calzoni. Vedrete che agli stronzi non verrà più neanche da ridere…

Per la foto: flickr.com

Nessun commento:

Posta un commento