giovedì 21 ottobre 2010

Ho sognato di incontrare...Mariangela Gatti


Questa sezione è dedicata agli incontri improbabili, che forse non si faranno mai. Immaginati e fantasiosi, mai accaduti, ma pur sempre possibili. Questa volta tocca a Mariangela Gatti. Questo nome non dirà molto. Forse al cittadino medio di Albiate, paese in provincia di Monza e Brianza, ricorderà il cognome più diffuso, abbinato agli alimentari del centro. 
E invece si tratta di un'anonima - nel senso che non credo si sia mai vista in tv o cose del genere - signora che, però, vanta primati in tutto il Mondo nell'ambito della corsa, tanto da classificarsi 1^ tra gli over 70 all'ultima Maratona di New York. Di recente ha sbancato anche Budapest con un tempo di 4 ore, 47 minuti, e 48 secondi. Il personaggio mi ha affascinato all'istante, tanto da immaginare un incontro casuale con lei. Non so che faccia o abbia fatto nella vita. Se parteciperà o meno alla Maratona di New York del prossimo 7 novembre 2010. Questo è un racconto inventato e verosimile. Nulla di più...

 
NEW YORK- Central Park, ore 7 della mattina: c’è un’arzilla signora che si riposa su una panchina ammirando, più che la natura, gli altri ragazzi che corrono. Avrà su per giù 55 anni, credo io. Io sono stanca: eppure non ho corso neanche mezz’oretta. Mi siedo accanto a lei. Mi sorride e apre un libro: è scritto in italiano. Lei comprende che la sto fissando e mi chiede: “Italiana anche tu?”. Sì, rispondo io. Lei chiude il libro e vedo che sulla copertina c’è scritto “Pavia, città regia. Storia e memoria di una capitale medievale”. Iniziamo a chiacchierare e io ho ancora il fiatone per la corsetta nel parco, tanto che lei mi chiede un po’ per prendermi in giro: “Ma quanti anni hai?”. Io rispondo, barando: le dico di avere 33 anni e di avere l’extrasistole, causa del mio fiatone. Le ricambio la domanda. Le risponde sincera: “71”. Dopo un breve shock, continuiamo a parlare e, chiacchierando, capisco che lei è a New York provvisoriamente, finchè, senza ancora sapere il suo nome, mi invita a correre ancora un po’. Accetto non senza timore: il suo passo è tonico, non velocissimo, ma in forma. Lei riesce anche a parlare mentre corre: io ascolto. Mi dice che quando tornerà a casa, a metà novembre, dovrà fare un sacco di cose: dalle faccende di casa alla sistemazione di decine di orli ai pantaloni e polsini alle camicie. Nella vita fa la sarta. Ci fermiamo e mi saluta con un sorriso, dicendomi di venire a vedere la Maratona di New York. Io dico che, se avrò tempo, ci verrò. Le urlo, mentre lei di spalle lascia il sentiero: “Ma se dovessi aver bisogno di una sarta?”. “Cercami sulla guida- dice lei- ho un negozio. Mi chiamo Mariangela Gatti”. Incuriosita, appena arrivo a casa vado su internet e scrivo il suo nome: non esce un negozio di sartoria, ma la prima pagina del sito della Maratona di New York che cataloga tale Mariangela Gatti come la prima classificata tra le donne 70enni alla scorsa edizione. Tempo per percorrere 42 chilometri e rotti: 4 ore, 30 minuti, 29 secondi, per una media di 10 minuti e 20 secondi per miglio. Piazzamento generale: 26.039 su 35mila. Piazzamento tra le donne: 6.913 e piazzamento per età: 1^.
In sostanza, avevo conosciuto un mito senza saperlo: forse perché di miti ne è pieno il mondo e in pochi vanno oltre le rughe.

Per la foto: flickr.com

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