giovedì 7 ottobre 2010

Italvolley in semifinale contro il Brasile: un sogno per noi, un'ossessione per loro

Italy's players celebrate after winning their FIVB Men's Volleyball World Championship third round match against France in Rome October 6, 2010. Italy won 3-1. REUTERS/Max Rossi (ITALY - Tags: SPORT VOLLEYBALL)

E l'Italvolley è in semifinale. Suvvia, alzi la mano chi all'inizio di questo torneo avrebbe creduto davvero che l'Italia di Anastasi e Vermiglio potesse arrivare così avanti.

I Mondiali 2010 - criticati per la formula che secondo gli addetti ai lavori è troppo macchinosa e permette alle squadre di fare calcoli e di decidere (per le più forti ovviamente) se vincere o perdere a seconda del raggruppamento successivo disponibile - hanno visto un cammino fino a questo momento fatto di semplicità alle volte e difficoltà nascoste in altre occasioni: che contro Iran ed Egitto non ci sarebbero stati grossi problemi (anche se la squadra asiatica è stata ostica da battere vista la grinta messa in campo) lo si sapeva. Che il Giappone non fosse in grado di tirar fuori nulla di più delle gare che ha giocato, invece, è stata una novità sgradita agli amanti della pallavolo in generale, ma apprezzata dai tifosi Azzurri.

Il girone della seconda fase con Germania e Porto Rico avrebbe potuto riservare qualche sorpresa, ma di fatto l'Italia è stata concentrata sia contro i Panzer, sia contro i Caraibici che, in ogni caso, hanno fatto valere il pensiero che ormai la pallavolo è sempre più uno sport internazionale fatto di meno senatori e più gregari.

Infine, il girone della terza fase: contro gli Usa è stato tutto tranne che un incontro semplice. I campioni olimpici hanno disputato un primo set da far spavento alla nostra "Generazione di fenomeni" presente tra i banchi dei commentatori con Lorenzo Bernardi, Ferdinando De Giorgi e Andrea Lucchetta. Ma a seguire l'Italia ha capito che non aveva granchè da perdere e ha giocato con calma, attenzione, aspettando l'errore altrui e giocando con il muro avversario. Ha dato quindi prova, così come contro la Francia, di essere una squadra più matura rispetto a qualche anno fa.

E la maturità andrà testata sabato contro il Brasile: i verde -oro si sono distinti per la loro "furberia" (basti vedere che contro la Bulgaria hanno evidentemente perso volutamente, mettendo in campo non solo le seconde linee, bensì giocatori fuori ruolo per evitare il girone di Cuba) e sono da dieci anni a questa parte "la squadra da battere".

Per parafrasare Josè Mourinho, per l'Italia questo è un sogno. Per il Brasile - visti i comportamenti calcolatori come se si trattasse di una questione di vita o di morte - potrebbe essere un'ossessione.

E noi lo speriamo....

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