domenica 21 novembre 2010

Le solite beghe: il canone ai cari estinti...


E’ una storia di assurdità, burocrazia. E’ una storia italiana, verrebbe da dire. Come tante ne vengono raccontate ai Tg ogni giorno. E’ la storia di un canone Rai, una tassa anch’essa abbastanza assurda, per la verità, con l’avvento dell’era digitale a pagamento, che viene mandato ad una donna defunta. Le cose sono andate così: Maria (nome di fantasia) è morta nel 2004. Nel 2010, al figlio, che risiede nello stesso domicilio della madre, arriva un sollecito di “mamma Rai” che, “in soldoni”, dice: “Guardi che sua madre non ha pagato il canone del 2005. Si prega di provvedere: il bollettino con la cifra esatta è allegata al presente sollecito”. Peccato che la donna sia defunta e che il fantomatico anno al quale si riferisce la Rai sia successivo al certificato di morte. L’uomo, invece, ha sempre pagato il suo canone regolarmente, dicono dall’Adiconsum. Il figlio della donna, che leggendo è rimasto (come lo sarebbero tutti) stupito, si è rivolto quindi all’associazione dei consumatori. Un sollecito dopo cinque anni. In un primo momento, sembrava che la colpa di questa situazione – capitata a queste persone ma che può capitare a tutti quanti senza distinzioni – fosse dovuta ad una mancata comunicazione alla Rai della morte della madre da parte del figlio. Ma così non può essere: altrimenti un parente dovrebbe comunicare a tutti gli eventuali enti che pretendono tasse e imposte la dipartita del caro estinto. Cosa impensabile, visto che in tempi antichi è stata inventata l’anagrafe (ironia). Quindi, una sorta di ritardo che ha creato questa situazione sicuramente non grave (per carità), ma paradossale senz’altro. Non è il primo caso di questo genere: si è verificata un’altra situazione curiosa, perché una signora che non ha la televisione (sembra un’assurdità per i moderni del “24oresu24” nda) si è vista recapitare a casa il canone Rai: tutto ciò perché dall’azienda hanno verificato che a casa sua c’è una linea ADSL e che, tramite questa, la signora potrebbe vedere la rete di stato. Al limite dell’assurdo, quindi, visto che la visione dei programmi Rai sul computer arriva attraverso un canone già pagato (quello, appunto, della Adsl). E’ come se dopo aver pagato il “canone canonico” ci venisse chiesta un’ulteriore tassa per vedere Rai 3. Insomma, qualche inghippo qua e là è d’obbligo, verrebbe da dire. Ai due solleciti, è arrivato in allegato un bollettino sul quale c’era scritta la cifra 141 euro e 20 centesimi. dicono dall’Adiconsum. E ci mancherebbe.

italiastreamtv 

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