venerdì 19 novembre 2010

"Perchè Corti merita il Nobel?": apro ora il Cavallo Rosso



"Perché Corti merita il Nobel"? Si chiama così questa mia nuova rubrica che non ha nessuna voglia di essere il classico contenitore al quale tutti coloro che stanno già promuovendo al premio lo scrittore brianzolo possono attingere. Non perché io non sia d’accordo con la proposta, quanto perché credo che alcuni contenitori esistano già, mentre io vorrei fare qualcosa di differente.

Apro questa rubrica insieme al libro “Il Cavallo rosso” che, lo ammetto senza troppi mezzi termini, ho nella libreria da anni ormai (me lo regalò mia mamma “tanti natali” fa) ma che ancora non ho letto. Troppo pesante (nel senso fisico del termine)? Forse.

Ma forse anche perché qualcuno mi ha detto che in questo libro viene disegnata la Brianza con tutto ciò che la caratterizza. E che sia anche un po’ questo aspetto che mi frena? In Brianza ci vivo da sempre e ai brianzoli non piace finire in prima linea, sul piccolo schermo, sui giornali. Ai brianzoli piace essere osservatori segreti della realtà, di tutta la realtà, poiché quello di queste parti è un popolo molto curioso.

Detto che, forse, ho il timore di vederci dentro anche i difetti di questa terra (il brianzolo è anche un po’ permaloso!), inizio a leggerlo ora, in questo momento. E vi terrò aggiornati passo passo.

Vado a leggere.

3 commenti:

  1. Ti dico solo che qui c'è una intera redazione (tranne un'eccezione) letteralmente agnentata. E che dopo la dichiarazione dell'esimio signor Milward l'altro giorno al convegno in Villa Reale ("Mi scuso per aver comparato Corti a Tolstoj, Joyce o Tolkien. L'unico paragone possibile è con Shakespeare") ieri sera ho buttato la mia laurea in Lingue e letterature straniere moderne (lingua specialistica inglese) - scusa la lunghezza ma si scrive così - nel cesso...

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  2. Ora leggo e poi ti so dire. Comunque Corti è stata la mia prima intervista...9 dicembre 2004 (con richiamino in prima e messaggino della zia Paluga). Sigh!

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  3. visto che oramai ho un'età di un certo peso - per non parlare delle cosce - la pregherei di non rivolgersi pubblicamente a me come zia paluga......e comunque me lo ricordo anch'io....marò, sei anni fa.....eri una bambina.....

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