martedì 14 dicembre 2010

Italia anno 2010: andiamo tutti a farci vedere



Che il calcio fosse lo specchio della società di oggi lo si presumeva. Ma oggi ne sono sicura. Ansia dentro lo stadio per il risultato finale. Ansia in Parlamento per la votazione alla mozione di sfiducia. Slogan tra una curva e l’altra allo stadio. Parole e insulti tra le aree del Parlamento. Fischio finale dell’arbitro: gioia che esplode da una parte e musi lunghi dall’altra. Tabellone luminoso con il risultato, bandiere tricolori che sventolano e cori “contro”. Fuori dallo stadio tafferugli. Fuori dal Parlamento tafferugli. Conviene che ci diamo una regolata tutti quanti: perché manca della cultura di vita. Altro che politica. Si tratta la politica peggio che lo stadio. Si tratta la giornata peggio di 90’ minuti di calci e botte. L’Italia è l’unico paese dove la fame si soffre poco, ma ci lamenta tanto e male. Dove il cittadino “normale” ha debiti assurdi per la tecnologia, l’auto sportiva, i vestiti firmati. E dove, nonostante i sacrifici non esistano più e nonostante il lusso sia di casa ovunque, si incendiano i cassonetti come in una guerra civile. E perché? Perché Berlusconi non cade. Perché la politica fa schifo. Andiamo tutti a farci vedere, grazie. E buona notte.

per la foto: /readytobeme

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