giovedì 13 gennaio 2011

Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare: pensieri e verità



Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare. Mai una verità è stata detta in maniera più vera e, se vogliamo, violenta. Non si tratta di una massima, ma del titolo di una raccolta scritta da Vincenzo Costantino. Una raccolta indefinibile, per come la vedo io. Perché i testi stampati all’interno di questo piccolo libricino non sono leggibili come pure poesie, né come racconti. Forse sono pensieri. Ecco, la parola giusta è “pensieri”. Pensieri su qualsiasi cosa possa nascere da un teatro di vita come Milano: città che spesso ti lascia solo, ma che molte volte ti rende libero. E spesso le due cose vanno di pari passo nella vita di ogni uomo: la solitudine e la libertà. Vincenzo Costantino, riesce a rendere immagini milanesi come in pochi onestamente son riusciti a fare. Si parla della Milano di oggi o di quella di qualche decennio fa. Ma si parla sempre della stessa Milano che c’è con le sue bellezze, con le sue bruttezze, con i suoi modi tremendi di arrivarti sul muso come un cazzotto. A volte nel linguaggio, Costantino va veloce e non bada ai conformismi che eviterebbero certe parole. Va dritto all’obiettivo e scatena sempre qualcosa, piccolo o grande che sia: un piccolo stupore, una grande risata o una forte espressione che dice “sì, gli odori descritti son veri”.
Si legge mentre si aspetta di fare una fermata di treno. Si legge nei momenti da riempire della giornata. Non quelli passati a riposare. Quelli che rompono: i momenti morti. Veloce. Si legge.

Per gradire:

Provare a scoprire la propria città, intraprendere questo viaggio è un lavoro, un lavoro ignobile perché la città sei tu. Sei tu che la vesti, che gli dai voce, che la profumi o la impesti. La città è quello che siamo e chi ha voglia ma soprattutto il coraggio di scoprire se stesso correndo il rischio di non piacersi. Possiamo cambiare città, ma non possiamo cambiare la nostra impronta. Uno dei pochi aspetti piacevoli che mi fanno partire dalla mia città è la consapevolezza che poi ci devo tornare ed è meraviglioso tornare a casa. Milano ti amo. Come si ama il ricordo della prima puttana. Come si ama sempre chi non ti corrisponde. Quindi…vai a fare in culo amore mio, non mi somigli per niente!

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