domenica 3 ottobre 2010

Mondiali di pallavolo 2010 - Milano mia portami via: quando la passione supera ogni cosa


Non mi era mai capitato di lavorare in una manifestazione tanto importante come un Mondiale sportivo. E di che sport poi: la pallavolo, una delle attività che maggiormente raccoglie il consenso dei ragazzi e non solo. Con tutto ciò che ne consegue in termini di vantaggi psicofisici, morali, sociali eccetera eccetera.

Ho avuto l'occasione di vedere culture diverse, di farmi quattro risate e di dover far fronte a imprevisti "geniali". Di vedere da vicino Lorenzo Bernardi e di sentirmi dire alle spalle: "Chi è quel signore alto?" (che Dio li perdoni).

Il cibo per i volontari era a tratti atroce: non tanto di gusto (a volte), ma diventava atroce nel momento in cui - per fortuna e per forza - ti si riproponeva in altra forma e per altra via (sto parlando del vitello tonnato).

Ho imparato che i giapponesi bevono un caffè "pisciato": lungo, nel bicchiere dell'acqua e senza zucchero. Che lavorano - e ti fanno lavorare - fino all'una di notte ma che al mattino sorridono sempre e si impegnano a dire "Buongiorno!".

Già oggi mi mancano un po' i prodotti della Kinder, main sponsor della manifestazione, ma i miei esami del sangue...forse è meglio che aspetto due settimane a farli.

Ho imparato che i brasiliani hanno capito in fretta lo spirito del gioco e che d'ora in poi non si dirà più "Non fare il napoletano", bensì "Non fare il brasiliano". Contro la Bulgaria, hanno giocato a perdere per non finire nel girone con Cuba: che paura dovrebbero avere i più forti del Mondo? A mio avviso Bernardinho e i suoi si sono fatti una fattura da soli.

Ho imparato che la squadra iraniana e i suoi tifosi sono "tanta roba": per la prima volta l'Iran ha vinto una gara in un Mondiale, pur essendo tecnicamente scarsissima. E ho visto il palazzetto del Forum davvero pieno di iraniani: il tutto grazie al consolato che ha acquistato biglietti per poi regalarmi davanti all'ambasciata (L'organizzazione ringrazia).

Per onor del vero, non va dimenticata la loro allergia alle bionde (i tifosi iraniani non volevano essere aiutati dalle ragazze "blondie" in tribuna perchè nel loro paese fanno il mestiere più antico del Mondo): cosa che un po' mi lascia perlpessa (ancora? Nel 2010?). Quasi scandalo.

Ora ho tanta voglia di minestrone, di carote della nonna e di un caffè in Grazia di Dio. Non voglio più vedere delle cialde, dei tramezzini. E ai prossimi allenamenti, giocherò come una ragazzina che ha visto i suoi idoli e per questo si impegna maggiormente.

Ho imparato ad andare al Forum di Assago: d'ora in poi, non mi perderò più!

Che dire? Se mi riLasko collasso....

 

 

 

 

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